“Quando incontriamo una cultura diversa dalla nostra ci troviamo ad un bivio. Possiamo negarla, passando dallo smarrimento al disprezzo. Oppure riconoscerla, passando dallo stupore al rispetto. Sono due itinerari profondamente diversi. Su tutti e due la psicologia culturale ha molto da dire”. Ciò afferma Giuseppe Mantovani nel suo libro “L’elefante Invisibile: alla scoperta delle differenze culturali” (1998, Firenze, Giunti), lettura piacevole ed interessante per chi è incuriosito dal tema, che ha fatto innamorare numerosi studenti di Psicologia alla branca della Psicologia Culturale, uno degli orientamenti più promettenti della Psicologia Sociale.

Oggi é la giornata mondiale delle diversità culturali per lo sviluppo.
Tema attuale, da sempre e per sempre attuale.
La diversità é portatrice di novità, di arricchimento, di identità e contrasto, tutte dimensioni costituenti lo sviluppo e il progresso.
Non c'è progresso infatti senza un confronto tra posizioni differenti, tra diversità.
E ciò vale anche per la cultura. Quest'ultima ha doppia valenza: se da un lato é colonna portante di significati storici e ancestrali, dall'altro é in continua e perenne evoluzione.

Il nostro Centro “Il Paguro” è molto sensibile a questo tema, portando avanti da anni al suo interno un approccio transculturale, che vuole garantire un occhio sensibile e attento alle specificità di ogni portatore di diverso significato, intendendo con ciò sia chi proviene da Paesi stranieri, sia chi, nel complesso mondo della disabilità e/o della sofferenza mentale, è portatore di mondo specifico, atipico e bisognoso di essere riconosciuto nel suo valore intrinseco.

L’importanza di questa sensibilità nel mondo della Cura è sottolineata ad esempio da una importante ricerca del 2016 che parla dell’importanza di fornire cure culturalmente sensibili al numero crescente dei diversi “consumatori” di assistenza sanitaria. È stata condotta una revisione della letteratura degli standard nazionali e della ricerca sulla competenza culturale, focalizzata soprattutto sull'assistenza infermieristica. Ciò sostiene la teoria secondo cui la competenza culturale non è qualcosa che studi sui libri, ma si apprende nel tempo come processo di riflessione e consapevolezza interiore. I domini di consapevolezza, abilità e conoscenza sono competenze essenziali che devono essere acquisite dagli operatori sanitari. Sebbene esistano numerosi ostacoli alla fornitura di cure culturalmente sensibili, acquisire una migliore comprensione della competenza culturale è essenziale per lo sviluppo di tecniche di istruzione, formazione e lavoro realistiche, che porteranno a pratiche professionali di qualità per le popolazioni.

 

 

“L’elefante Invisibile: alla scoperta delle differenze culturali” (Mantovani G., 1998, Firenze, Giunti)

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27111680/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32672392/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33487776/