Una quercia cresce silenziosa nel campo incolto, un contadino vi si ripara dal sole d’estate all’ombra della sua chioma mentre mangia un panino con insalata e formaggio. Poco lontano una mucca pascola mansueta. Il contadino osserva bene tra le foglie: uccellini nidificano tra le giovani fronde e uno scarabeo dalle lunghe antenne rimane immobile, perfettamente mimetizzato sul tronco della pianta secolare. Il suono delle cicale tutt’attorno. 
Tutto sembra perfetto, tutto è al suo posto. 
In questa immagine è riassunta tutta la forza e la perfezione di un ciclo ambientale che è allo stesso tempo equilibrio e disequilibrio tra gli elementi della natura. Tutte le sostanze chimiche, le forze fisiche, financo le energie di qualsiasi forma e natura creano un “sinergico contrasto” di costruzione e distruzione che porta al nostro mondo così come lo conosciamo. 
Ogni cosa è interconnessa: la quercia al terreno, gli uccelli alle sue fronde, la mucca all’erba, il formaggio alla mucca, l’insalata, l’insetto, il grano, l’aria e, per la proprietà transitiva, ogni cosa è legata all’altra. 
E’ chiaro che tutto ciò che è vita un giorno sarà la base per ciò che vivrà, che un giorno tutte le nostre cellule e gli atomi che le compongono saranno gli atomi, e quindi le cellule, di altri esseri viventi e non. Le rocce stesse, alcune montagne, sono composte da piccoli organismi fossili che un tempo avevano sfruttato a loro volta le sostanze dilavate dalle montagne per costruire se stessi; tutto è interdipendente da tutto ed ogni cosa è o è stata composta da ogni cosa. Noi uomini non stiamo fuori dall’ambiente e spesso commettiamo l’errore di percepirci come entità chiuse, inalterabili, in opposizione agli altri o distanti dall’ecosistema naturale, quando in realtà altro non siamo che forme temporanee di elementi atomici, subatomici ed energetici che compongono tutto l’universo. I nostri corpi sono complessi “filtri” che assimilano, elaborano e cedono materia ed energie con l’ambiente.  
Ecco perché riuscire a salvaguardare il nostro ambiente è in prima ed ultima analisi il miglior modo per salvaguardare noi stessi. Non è mai stato un concetto di esclusivo altruismo, quanto semmai una commistione di amore ed egoismo: amare gli altri esseri viventi e comprenderne l’importanza ecosistemica vuol dire trarne beneficio, sia come specie che come individuo per aggiudicarsi un meritato posto su questo superorganismo chiamato Terra.

A cura di Flavia Zibra
Resp. Attività Benessere

 

 

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