Assistiamo ad un forte incremento di richieste per disagio psicologico di bambini e adolescenti che manifestano soprattutto sintomi di natura ansioso-depressivi, forte ritiro sociale o dipendenza da videogiochi. L'adolescenza soprattutto, età di esplorazione e relazioni, con il lockdown é stata ovviamente molto colpita e gli effetti sono a volte durevoli.

Ogni intervento va ovviamente pensato e contestualizzato sulla base del disagio e della storia del singolo bambino o ragazzo. In generale se percepiamo segnali di sofferenza e disagio é importante seguire alcuni consigli, tanto semplici e banali, quanto fondamentali e non così facili da perseguire quando si è coinvolti direttamente. Anzitutto è importante 'sintonizzarsi' maggiormente con il proprio figlio, dedicandogli maggior tempo di ascolto, tempo durante il quale telefonini e PC (non solo del ragazzo, ma anche e soprattutto dell'adulto) restano lontani: nell'attuale società, sempre più orientata alla prestazione, al 'multitasking' e alla velocità, la qualità e la cura delle relazioni ed emozioni ne può risentire. Fondamentale non è tanto la quantità di questo tempo, ma la sua qualità, data da un ascolto totalizzante.

Importante é anche comprendere e 'normalizzare' le loro emozioni di ansia, paura, disagio e vergogna spiegando che perfino noi genitori le abbiamo provate e le proviamo tuttora, anche con esempi di fatti pratici. E’ utile far capire che sono emozioni faticose, che fanno parte della vita di tutti, e che col tempo si impara a gestirle. Spronarli ad aprirsi anche con altri coetanei di fiducia o adulti di riferimento. Creare spazi di condivisione di attività in cui si trasmette il piacere di stare in loro compagnia, poiché ciò fa molto bene indirettamente alla loro autostima e fortifica la relazione. Allo stesso tempo rimanere fermi sulle regole principali, spiegando il senso di alcune regole, come limitare l'uso dei dispositivi elettronici, chiarendo prima un tempo prestabilito da rispettare anziché interrompere inaspettatamente l'uso. Ripristinare il più possibile la 'normalità' della quotidianità, divisa tra responsabilità, routine, doveri e divertimento. In caso di discussioni accese, é importante riprendere poi quanto accaduto 'a freddo': ciò insegna loro sia a riflettere a posteriori, su di sé e sugli eventi mettendosi in discussione, sia a 'riparare' quanto incrinato nella relazione. Ciò è efficace solo se riusciamo a metterci in gioco come genitori con autenticità e convinzione, ognuno con la propria chiave, altrimenti rischiamo di essere artificiosi e non convincenti.

 

 

 

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